Londra in un giorno (a beneficio di Instagram) - Il Viaggiatore Compulsivo

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1 giugno 2019

Londra in un giorno (a beneficio di Instagram)

Picture collage of different views of London
Un paio di settimane fa ho deciso di fare una piccola pazzia: andarmene a fare un giro a Londra e tornare a casa in meno di 24 ore. Ora vi racconto come è andata

Premessa

Ogni tanto ho bisogno di fare qualche acquisto compulsivo, e nel mio caso spesso si tratta di viaggi. Il titolo del blog del resto non l'ho scelto a caso. Un mesetto fa stavo scorrendo le offerte flash di Ryanair in cerca di ispirazione, quando mi cade l'occhio su un prezzo: 8.99€ a tratta per un Ancona-Londra a Maggio. Londra è una destinazione che da Ancona raramente viene venduta a meno di 25€ (a viaggio) per cui mi fiondo a vedere le date e trovo disponibilità per un andata/ritorno in due giorni consecutivi, Martedì e Mercoledì. Ma io, oltre che compulsivo, sono anche di braccino corto, per cui faccio un giro di aggregatori e OTA per cercare di spuntare un prezzo migliore, del resto le carte giuste già le ho, e voilà, ecco il prezzo sotto la soglia dell’acquisto compulsivo: 2.99€ andata e ritorno. Preso senza pensarci due volte. Ovviamente a quel prezzo non è compreso il trolley, ma per un viaggio di meno di 24 ore senza pernottamento posso farmi bastare lo zaino piccolo.

La partenza


Outside view of Ancona Falconara Airport (AOI)
Arriva il giorno della partenza ed io, zainetto in spalla come uno scolaretto, mi reco all'aeroporto con largo anticipo (mi piace prendermela comoda al mattino). Colazione landside, un'occhiata al tabellone delle partenze (desolazione totale, 6 voli in programma tutta la giornata, di cui uno cancellato) e mi metto in fila per i controlli di sicurezza, lenti nonostante non ci sia così tanta gente.
Cappuccino and pastry at Falconara Airport Departures schedule at Falconara Airport Security check queue at Falconara Airport

Una signora tenta di bypassare la fila convinta che il suo imbarco prioritario con Ryanair le permetta di passare avanti, ma viene cortesemente rispedita indietro dal personale.
Il lato airside del terminal partenze di Falconara non è meno desolante, un grande spazio vuoto con solo un bar ed un negozio di prodotti tipici, ne approfitto per prendere un paio di bottigliette d'acqua da portare con me per mantenermi idratato. Quando mi decido di mettermi in coda al gate, trovo già una fila considerevole. Partiamo dal gate 3, area extra-schengen, ed il controllo documenti è ancora più lento di quello ai varchi di sicurezza.
Internal view of departures terminal, airside, at Falconara Airport Queue at departure gate at Falconara Airport

L'imbarco avviene a piedi sotto una pioggerellina fastidiosa, e mentre saliamo sull'aereo assistiamo alla partenza del volo Lufthansa per Monaco e all'arrivo del Volotea per Palermo.
Boarding on Ryanair plane at Falconara Airport

Ovviamente non ho pagato per scegliere il posto, per cui l'algoritmo di assegnazione automatica del posto centrale di Ryanair mi ha correttamente piazzato al 18E, tra un giovanotto in maniche corte dall'ascella profumata di bue muschiato ed un altro tizio che si farà tutto il volo dormendo come un bambino (beato lui). I passeggeri continuano a salire alla spicciolata, il comandante ci informa che a causa delle lungaggini nel controllo dei documenti abbiamo perso il nostro slot per il decollo, dovremo far partire l’aereo per Palermo e quindi decolleremo con circa 40 minuti di ritardo.
Il volo per il resto procede senza particolari problemi, giusto un po' di turbolenza sopra le alpi e quell'odore di selvatico ogni volta che il vicino di posto cambia posizione. Arriviamo a Stansted con mezz'ora circa di ritardo, e mi fiondo per andare a prendere il bus. Ho prenotato, tramite il sito Easybus, il National Express fino alla stazione di Liverpool street, con ritorno invece da Kings Cross, pagando in tutto poco più di 9€. Ovviamente a causa del ritardo ho perso il mio bus, ma la signorina alla fermata mi fa presente che con lo stesso biglietto posso prendere anche una corsa successiva. A Stansted la giornata è splendida e c'è gente che prende il sole sul prato fuori dall'aeroporto.
Outside view of bus terminal at London Stansted Airport

Il bus è comodo e quasi vuoto, ed in poco più di un ora mi porta a destinazione, direttamente nel cuore della City. Tappa obbligatoria: cash. Localizzo il più vicino ATM e prelevo un po' di sterline con la carta Revolut. Mi è arrivata pochi giorni prima della partenza, e quale occasione migliore per collaudarla sul campo? Prima di partire ci ho caricato degli Euro e facendo un prelievo da Bancomat ho abilitato anche i pagamenti contactless, per cui la userò anche per pagare la metropolitana, il tutto senza incorrere in commissioni sul cambio.

Prima tappa: Sky Garden

Da Liverpool street mi avvio verso i grattacieli della city, cercando di immortalarne il più possibile. Londra del resto è una città estremamente fotogenica, che offre innumerevoli scorci da ritrarre. Passo davanti al 30 St Mary Axe, conosciuto come “The Gherkin” (il cetriolo) per via della sua particolare forma, e poi proseguo fino al 20 Fenchurch St., dove si trova il grattacielo noto come il “Walkie talkie”, sempre per la sua forma. Gli ultimi 3 piani di questo edificio, dal 35° al 37°, sono occupati dallo Sky Garden, uno dei giardini pensili più alti di Londra, dal quale si gode di una vista mozzafiato sul Tamigi e su diversi monumenti della città. 
Street level view of London city skyscrapers Street level view of London city skyscrapers
30 St Mary Axe a.k.a. The Gherkin 20 Fenchurch St. a.k.a. The Walkie-talkie

L'accesso, dalle 10 alle 18, è gratuito, ma è consigliabile prenotare l'orario di visita direttamente dal sito ufficiale, in quanto vi sono delle limitazioni sul numero di visitatori ammessi. Dopo le 18, l'accesso è riservato ai clienti dei bar e ristoranti presenti all'interno. Superati i controlli di sicurezza all'ingresso, prendo l'ascensore che mi porta direttamente al 35° piano e mi affaccio dalla terrazza panoramica all'aperto. La vista da quassù è fantastica, The Shard (il grattacielo più alto di Londra) è proprio di fronte a noi, a sinistra abbiamo i grattacieli di Canary Wharf, in basso il Tamigi, la Torre di Londra, il Tower Bridge, verso destra riusciamo a scorgere la ruota panoramica London Eye, Westminster, il Big Ben (purtroppo coperto dalle impalcature), il Millennium Bridge, la cattedrale di St.Paul's. Due rampe di scale corrono lungo le vetrate laterali e permettono di raggiungere i livelli superiori e di godere di altre visuali della città.
The Shard viewed from skygarden terrace Canary Wharf skyscrapers viewed from skygarden terrace
Tower Bridge viewed from skygarden terrace River Thames, London City Hall and HMS Belfast viewed from skygarden terrace TATE Modern Art Gallery, Millennium Bridge viewed from skygarden terrace
Interior view of Skygarden London City skyscrapers view from Skygarden


Seconda tappa: Tower Bridge

Lasciato alle spalle il Walkie talkie, mi avvio in direzione di Tower Bridge. Passo davanti alla Torre di Londra, ma non ho tempo per visitarla, per cui tiro dritto. La giornata è splendida, il cielo è di un azzurro intenso che non sembra nemmeno di essere in Inghilterra, e gli aerei appena decollati da Heatrow mi passano sopra la testa a bassa quota. In tutto questo, il ponte si erge maestoso davanti a me con le sue due torri in pietra e le campate bianche e azzurre. Scatto un po' di foto cercando l'angolazione migliore, attraverso l'arco sotto alla strada che passa sul ponte e trovo una fontana, da lì riesco ad inquadrare anche il ponte e lo Shard in lontananza. Ho il sole contro ma non mi importa e scatto lo stesso, ci lavorerò un po' su per migliorarla. 
Tower Bridge, London Tower Bridge, London The girl and the dolphin fountain, Tower Bridge, London

Attraverso Tower Bridge e scatto qualche altra foto dei grattacieli della city, e di nuovo qualche foto al ponte dalla riva sud del Tamigi, poi mi avvio verso la prossima tappa.
Tower Bridge, London View of London City skyscrapers from Tower Bridge


Terza tappa: The Shard e Borough Market

Dal parco accanto a Tower Bridge mi lascio alle spalle la City Hall e mi infilo nella via pedonale accanto al palazzo di vetro della PWC. Percorro pochi metri e la scheggia di vetro e acciaio disegnata da Renzo Piano si staglia davanti a me in tutta la sua maestosità, in attesa solo di essere fotografata. Mi volto, e noto che la via che sto percorrendo è allineata perfettamente anche con la torre sud di Tower Bridge, e ne approfitto per scattare un'ultima foto (diurna) del ponte. 
Street level view of The Shard Tower Bridge, London

Proseguo superando la stazione di London Bridge ed arrivo al mercato di Borough Market, dove vengo avvolto dai profumi delle più svariate cucine etniche. In effetti comincio anche ad avere un po' di fame, è già pomeriggio ed io ho fatto solo uno spuntino in aereo, per cui decido di provare qualcosa di tipico: niente cucina etnica, niente hamburger, niente formaggio grigliato, ma un bel cartoccio di Fish&Chips in perfetto stile inglese. 
Borough market, London Borough market and The Shard, London
FISH! Kitchen stall at Borough market, London Fish & chips at Borough market, London

Una volta rifocillato, torno alla stazione di London Bridge per prendere la metro e spostarmi alla volta della prossima destinazione.

Quarta tappa: Westminster

La metro con la carta Revolut funziona alla grande e sostituisce perfettamente la Oyster Card, e non mi devo neanche preoccupare delle commissioni per il cambio. Scendo alla stazione di Westminster e mi avvio verso il palazzo del parlamento, che purtroppo è in fase di restauro. Anche la Elizabeth Tower, la torre dell'orologio che ospita il Big Ben (che è il nome della campana, per chi non lo sapesse) è completamente coperta dalle impalcature, è l'unica cosa visibile è uno dei quadranti dell’orologio, riportato ai colori originali. Le foto da Westminster Bridge della torre impacchettata sono poco interessanti, mi concentro più sulla ruota panoramica del London Eye. 
Big Ben, Elizabeth Tower, Westminster, London London Eye ferris wheel

Mi sposto verso la vicina abbazia di Westminster e nel frattempo scatto qualche altra foto. Il traffico in questo punto della città è a dir poco caotico ed anche muoversi a piedi non è semplice. 
Westminster underground station Westminster abbey, London
Traffic at Westminster abbey Traffic at Westminster abbey

Salutata l’abbazia di Westminster, decido di fare una passeggiata fino a Buckingham Palace.

Quinta tappa: Buckingham Palace

Più o meno a metà strada mi comincia a sorgere un dubbio, o il palazzo è più lontano di quello che pensavo, oppure ho sbagliato strada. Ovviamente è giusta la seconda, ho allungato inutilmente il giro ed arrivo a destinazione con le gambe che cominciano a protestare. Buckingham Palace non mi dice un granché, bello da fuori ma non eccezionale, ho visto di meglio (Versailles, Schönbrunn…), mentre il parco intorno è una piacevole oasi di verde e londinesi e turisti, complice la splendida giornata, sembrano apprezzare. 
Outside view of Buckingham Palace
Victoria memorial, Buckingham Palace Buckingham Palace main gate

Mi sposto verso Hyde Park e faccio tappa all'Hard Rock Café, devo prendermi una maglietta (non ho più l'età, ma chi se ne importa) e poi riprendo la metro fino a Piccadilly Circus.

Sesta tappa: Piccadilly Circus e Regent Street

A Piccadilly mi godo il caos del traffico e dei passanti, i predicatori fuori dalla stazione della metro e le insegne luminose. Per cercare una prospettiva migliore per scattare una foto della piazza, salgo fino al sesto piano di Lillywhites (a piedi), ma i vetri delle finestre sono sporchissimi e la luce esterna è ancora molto forte, per cui non riesco ad evitare i riflessi sul vetro e la foto viene un po' così… 
Street level view of Piccadilly Circus 2nd floor view of Piccadilly Circus
6th floor view of Piccadilly Circus Regent Street, Lodon

Ri-scendo e mi incammino per Regent Street, guardando le vetrine dei negozi, e compro qualche ricordino da portare a casa. Arrivo fino ad Oxford Circus, e da lì prendo la metro fino a St. Paul's.

Settima tappa: St. Paul's e ritorno a South Bank

Arrivo a St. Paul's che il cielo comincia ad assumere una sfumatura dorata, e all'ombra dell’imponente cattedrale mi fermo un minuto per riposarmi e telefonare a casa. Raggiungo il vicino centro commerciale One New Change, dalla cui hall si gode di una splendida vista sulla basilica. Salgo poi con l'ascensore sulla terrazza panoramica, dalla quale si gode di una visuale stupenda, non solo sulla cattedrale ma anche sui tetti di Londra. Il Madison Rooftop Bar a quest'ora è pieno, ma la terrazza è di libero accesso e ne approfitto per scattare altre foto. 
View of St. Paul's Cathedral from One New Change hall View of St. Paul's Cathedral from One New Change Terrace
View from One New Change Terrace View of The Shard from One New Change Terrace

Una volta soddisfatti i miei bisogni iconografici, scendo e mi avvio verso il Millennium Bridge, e nel mentre realizzo qualche altro scatto. Il ponte è parzialmente transennato a causa di alcuni lavori, per cui è meno fotogenico del previsto, ma offre comunque degli scorci interessanti, impreziositi dalla luce del tramonto. 
Street level view of St. Paul's Cathedral View of The Shard at sunset from Millennium Bridge
View of London City skyscrapers at sunset from Millennium Bridge View of St. Paul's Cathedral at sunset from Millennium Bridge

Già che mi trovo sulla riva sud, faccio qualche passo in direzione London Bridge, adocchio un pub interessante e decido di fermarmi a mangiare qualcosa, e soprattutto a riposare le mie stanche membra. Rifocillato e riposato, ritorno verso Tower Bridge armato di (mini) cavalletto e (mini) fotocamera e tento di scattare qualche foto notturna, nei limiti consentiti dalla mia scarsa attrezzatura. 
Night view of London City skyscrapers Night view of Tower Bridge

Comincia a fare un po' fresco, decido di avviarmi con calma a prendere la metropolitana, per l'ultima tappa di questa giornata.

Ottava tappa: King's Cross e St. Pancras

Scendo dalla metro a King's Cross-St. Pancras che già l'ora è abbastanza tarda, e la temperatura si è decisamente abbassata. Faccio un giro nella bellissima stazione di St. Pancras, che a quest’ora è praticamente deserta, a parte una coppia di innamorati intenta a salutarsi, solo che sono di bronzo e sono alti 9 metri.
Sculpture The Meeting Place at London St. Pancras Station

Vorrei affacciarmi nel contiguo Renaissance Hotel, ma visto l'orario ed il mio abbigliamento poco consono preferisco desistere. Mi sposto a King's Cross, non prima di aver localizzato la fermata del bus che mi riporterà all'aeroporto, e scatto qualche foto dalla balaustra del piano superiore, con gli addetti alle pulizie che mi guardano in cagnesco. Il negozio di souvenir di Harry Potter al binario 9 e ¾ a quest'ora è chiuso, mi riposo un po' sulle panche osservando i pochi viaggiatori degli ultimi treni della giornata. 
Internal view of London King's Cross station The Harry Potter Shop at Platform 9 3/4 at London King's Cross station

La stazione chiude dopo la partenza dell'ultimo treno e fuori si battono i denti dal freddo, non invidio in numerosi senzatetto che bivaccano fuori della stazione. Gli unici posti aperti a quest'ora sono un negozio etnico, dove compro qualche snack, ed un provvidenziale McDonald's, dove posso prendermi qualcosa di caldo da bere mentre aspetto l'arrivo del bus. Alla fermata conosco dei ragazzi italiani che stanno aspettando lo stesso autobus per l'aeroporto, e così chiacchieriamo un po' finché non arriva il nostro mezzo. L'autista ci lascia gentilmente salire anche se manca più di mezz'ora alla partenza, io mi metto comodo e cado in letargo, mi sveglierò direttamente a Stansted.

Il ritorno a casa

L'autobus durante il tragitto ha effettuato diverse fermate e caricato parecchia gente, quando arriviamo all'aeroporto alle 4:00 è praticamente pieno. Mi aspettavo che a quest'ora l'aeroporto fosse semi deserto, invece mi trovo in una bolgia da ora di punta. Fortunatamente i controlli di sicurezza sono organizzatissimi e riescono a smaltire rapidamente l'enorme massa di persone. Il lato airside dell'aeroporto è un unico enorme duty free, che termina solo dove iniziano i ristoranti. Più che un aeroporto sembra un centro commerciale di domenica pomeriggio in un giorno di pioggia. 
Entrance to London Stansted Airport at night Internal view of Lodon Stansted Airport

Quando arrivo al gate, dopo aver sorseggiato un caffè a 200 °F che mi provoca ustioni di secondo grado alla lingua, trovo già una fila considerevole, segno che anche questo volo sarà bello pieno. Gli addetti al gate sono zelanti a far rispettare l’imbarco prioritario, ma si dimostrano abbastanza tolleranti per quanto riguarda i bagagli “piccoli” da portare in cabina, solo un paio di passeggeri con bagagli palesemente fuori misura vengono costretti ad imbarcare (a pagamento) i loro borsoni. Del volo non mi ricordo un granché, la stanchezza prende il sopravvento e precipito in uno stato di coma, dal quale mi sveglierò soltanto all'annuncio dell'arrivo imminente.
A Falconara il clima è di nuovo grigio e piovoso, ed io sono stanco ma felice di aver fatto questa esperienza. Lo rifarei? Sicuramente, forse in un giorno solo limiterei le cose da vedere, ma se mi ricapita un'altra occasione del genere, state certi che non me la lascerò sfuggire. In ogni caso, Londra merita sicuramente una seconda visita (ma anche una terza, una quarta…), di cose da offrire ne ha tante ed in un viaggio solo non si possono apprezzare tutte. Per cui: see you soon, London!

Nota: le foto allegate a questo post provengono direttamente dalla mia fotocamera e dal mio cellulare, senza postproduzione o effetti particolari. Alcune di queste, in versione leggermente migliorata, le sto pubblicando anche sul mio profilo Instagram personale, @antoniotraveler, se volete potete farci un salto e dirmi cosa ne pensate.

1 commento:

  1. A Londra ci sono già stata una volta, ma mi piacerebbe moltissimo tornarci per una 24 ore che impiegherei per scoprire qualche mercatino del vintage. Peccato avere liberi solo i weekend, che rendono impossibile partire con Ryanair a poco meno di 3 euro come hai fatto tu :(

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